Una salsa alternativa al pomodoro è sicuramente il PESTO. La tradizione ligure lo vorrebbe preparato solo con basilico della Riviera, olio extravergine d’oliva, grana o parmigiano DOP, pecorino DOP, aglio, sale e pinoli.
Eppure sul mercato troviamo vasetti con ingredienti un po’ diversi: olio di semi, formaggio (termine alquanto generico), anacardi e non pinoli (molto più economici) e a volte anche patate, latte e zuccheri, tutti espedienti per migliorare la densità del prodotto. Quindi attenzione alla SCELTA!!
Ma veniamo al dunque: il BASILICO. Il Dott. Francesco Sala, ordinario di Botanica generale presso l’Università di Milano e membro della Fondazione Veronesi, alcuni anni fa fece uno studio durante il quale scoprì che le piantine di basilico, alte meno di 10 cm, contenevano una sostanza potenzialmente CANCEROGENA (ad alte dosi), il metil-eugenolo.
Proseguì affermando che se il basilico venisse raccolto una volta cresciuto, la percentuale di questa sostanza sarebbe molto bassa e quindi priva di rischi.
Concluse dando tuttavia risultati tranquillizzanti: il pesto industriale, a differenza del pesto artigianale che molto spesso utilizza piantine sotto i 10 cm, usa solo basilico cresciuto, le cui foglie contengono quindi modeste quantità di metil-eugenolo, per cui privo di rischi e di tossicità.
Quindi... se volete fare un pesto in casa, ricordatevi di preferire piantine di basilico alte più di 10 cm, così potrete gustarlo con massima sicurezza!!!