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Notizie e curiosità

IL POTERE ANTIINFIAMMATORIO DELLA CURCUMA

2018-04-13 16:11

Admin

IL POTERE ANTIINFIAMMATORIO DELLA CURCUMA

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Secondo alcuni studi, la curcumina, presente nella curcuma, possiede un’attività antinfiammatoria accompagnata da una bassa tossicità, ed un’ azione coleretica (ovvero stimolante la produzione della bile).  Inoltre ha anche proprietà colagoghe (stimolanti la contrazione della colecisti), epatoprotettive e antisettiche. 
Grazie a queste proprietà, la curcuma è quindi consigliata nei disturbi a carico del fegato, della mucosa gastrica e dei processi digestivi in genere, fungendo anche da stimolante dell’appetito.


Le proprietà della curcuma

La maggior parte delle proprietà attribuite alla curcuma dipendono proprio dalla curcumina, che è il suo principio attivo alleato del benessere più conosciuto.Questa molecola - che dal punto di vista chimico è classificabile fra i polifenoli - è responsabile del colore giallo dorato tipico della curcuma e del curry che la contengono, ma non solo. 
Infatti alla curcuma sono state attribuite proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antinfettive, antimicrobiche, epatoprotettive, trombosoppressive, cardioprotettive, antiartritiche, proapoptotiche, antitumorali e chemopreventive (ossia di prevenzione dei tumori).


L’azione antiossidante di questa spezia sarebbe ad esempio responsabile sia delle sue proprietà antitumorali sia dell’effetto antinfiammatorio. 
Per quanto riguarda specificamente le proprietà antitumorali della curcuma, sembra che la curcumina riesca a sopprimere sia lo sviluppo che la progressione del cancro.
Nel caso, ad esempio, del cancro al seno, la curcumina esercita il suo effetto antitumorale attraverso un intricato meccanismo che coinvolge i meccanismi della proliferazione cellulare e dell’apoptosi, i recettori degli estrogeni e il fattore di crescita HER2.
L’azione antinfiammatoria della curcumina dipende invece dalla sua capacità di controllare diverse molecole promotrici dell’infiammazione (come l’interleuchina-6, l’interleuchina-1beta e il Tumor necrosis factor-alpha), alcuni fattori di crescita e i loro recettori, le protein chinasi e altri enzimi, le molecole coinvolte nei meccanismi di adesione cellulare e NF-kB, fattore di trascrizione fondamentale nell’infiammazione.


La curcumina potrebbe inoltre migliorare la resistenza all’insulina, un fenomeno associato a diverse malattie e sindromi, come l’intolleranza al glucosio, il diabete, le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica.


La curcuma è utile per trattare le coliche biliari, ma anche condizioni come le colecistiti, la colelitiasi (i calcoli alla cistifellea), le ulcere allo stomaco e l’ittero.
Inoltre questa spezia potrebbe essere un’arma efficace contro l’osteoporosi e l’artrosi.


Per effetti più marcati si consiglia l’estratto secco titolato in curcumina min. 4% , la cui dose giornaliera va da 8 a 10 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in due assunzioni preferibilmente lontano dai pasti.
Se assunta assieme ad altre spezie, come il pepe nero, l’assorbimento viene notevolmente potenziato.